giovedì 30 novembre 2006

Eeehhh???

Una signora oggi entra in agenzia per disporre un bonifico bancario. Inizia a darmi i dati quando, improvvisamente ha un sussulto e, mentre sto compilando il modulo a terminale, mi interrompe un po' preoccupata e agitata dicendomi:
"Ah... mi raccomando, mi metta a me come effettuatario..."

martedì 28 novembre 2006

Le origini, parte I


R.E.M. - Bittersweet me

I move across, innocence lost
All flashing pulsar
I move across the earth in my new pattern shirt
I pass satellites

"You're so bitter," your complaint
I can't give you anything
I don't know who you're livin' for
I don't know who you are anymore

I'd sooner chew my leg off,
Than be trapped in this
How easy you think of all of this as bittersweet me

I couldn't taste it
I'm tired and naked
I don't know what I'm hungry for
I don't know what I want anymore

I move across, candy floss
I move like a tank
I move across the room
With a heart full of gloom,
Stronger than you think

Oh my peer,
Your veneer is wearing thin and cracking
The surface informs that underneath,
Underneath is lacking

You move across, innocence lost,
All static and desire,
You're blue in the face from navel gaze,
You set yourself on fire

You strip down and lay yourself out,
I know you can't fake it,
But are you tired and naked?
Are you tired and naked?


(Tratto da R.E.M. - "New adventures in Hi-Fi", 1996)

domenica 26 novembre 2006

mercoledì 22 novembre 2006

Slint: Washer



Goodnight my love
Remember me as you fall to sleep
Fill your pockets with the dust and the memories
That rises from the shoes on my feet

I won't be back here
Though we may meet again

I know it's dark outside
Don't be afraid
Everytime I ever cried from fear
Was just a mistake that I made
Wash yourself in your tears
And build your church
On the strength of your faith

Please
Listen to me
Don't let go
Don't let this desperate moonlight leave me
With your empty pillow
Promise me the sun will rise again

I too am tired now
Embracing thoughts of tonight's dreamless sleep
My head is empty
My toes are warm
I am safe from harm



Che gran gruppo gli Slint, e che grande album Spiderland!
Chissà se se ne resero conto quando lo pubblicarono ed erano solo quattro ragazzini di Louisville?
E chissà che pensavano quando Will Oldham scattò loro la foto che finì sulla copertina, immersi nell'acqua fino al collo, quell'acqua che mi affascinò prima ancora di sentire il disco, quasi oleosa nel bianco e nero dell'immagine?





Davvero???

...e invece no! Perché questo piccolo road movie americano, tipico film agrodolce (bittersweet appunto) da Sundance, con la sua strampalata, lunatica, eppure tenera famiglia mi ha molto commosso e divertito, specialmente nel finale esilarante e strepitoso, in cui si sciolgono tutti i nodi in un crescendo irresistibile. In più nella colonna sonora compare Sufjan Stevens: che volere di più? Per conto mio nulla. Uno dei miei film dell'anno.
Per il resto ho visto anche "The departed", e penso sia superfluo dire che mi è piaciuto molto (imho uno dei migliori Scorsese, per quel che vale il mio parere...) - ottimo anche tutto il cast, con un Di Caprio straordinario - ma ora ho sonno e ne parlerò domani, dopo o forse mai... chi può dirlo?
Intanto leggo che ci ha lasciato Robert Altman: pochi mesi fa avevo visto "Radio America", bello anche se forse non uno dei vertici della sua filmografia, però avercene... il mio preferito resterà comunque "America oggi".

mercoledì 15 novembre 2006

Una poesia è una città

di Charles Bukowski

una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...
una poesia è questa città adesso,
cinquanta miglia dal nulla,
le 9.09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte...

una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...

e ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.

giovedì 9 novembre 2006

Dell'incomunicabilità parte II

Scena: Oggi al lavoro, mentre controllo la regolarità di un assegno (essì, attualmente lavoro come bancario a tempo in-determinato: non so se sia più precario il mio lavoro o il resto della mia vita), mi accorgo di una firma palesemente falsa. Contattato il cliente, egli mi dice che devo sentire sua zia (?) perché quel conto lo gestisce lei. Dopo un inutile discussione in cui cerco di fargli capire che mettere firme false è un reato penale, e pure grave, e appurato che perlomeno non c'è stato intento di frode, decido di chiamare la zia....

B: Pronto, parlo con la signora...

(...)

A: Ma, nessuno mi ha mai detto niente, io firmo da sempre per altre persone. I suoi colleghi non hanno mai obiettato. Come mai mi dice queste cose solo adesso?
B: Io non so se e perché nessuno le abbia mai detto nulla, non sono i miei colleghi, e per me fare una firma falsa, seppure non in malafede, è grave, dato che si tratta di un reato penale.
A: Ah sì? E chi lo dice?
B: Lo dice la legge, signora! Non mi fa piacere telefonare alla gente per rompere le scatole, non è certo il mio passatempo preferito, se l'ho chiamata c'è un motivo...
A: Ah, bè...io l'ho sempre fatto e non mi ha mai detto niente nessuno, però mi fa piacere che controlliate.
B: Sì, ok, è il mio lavoro, però d'ora in avanti metta la sua di firma, visto che è delegata sul conto, sia gentile...
A: Sì, però non mi protesti l'assegno se no oggi vengo lì, porto via tutti i soldi e chiudo tutto!
B: Allora non ci siamo capiti, io l'assegno non lo mando indietro, dato che ho avuto il benestare di suo nipote, però per favore in futuro non falsifichi la firma, tanto più che può firmare lei senza problemi.
A: Ah, va bene, però io l'ho sempre fatto, non capisco perché...
B: E' un reato, signora!
A: Ah sì... però nessuno me l'ha mai detto, non capisco...
B: Non importa...
A: Davvero?
B: Davvero... non importa... arrivederci signora. Buona giornata.

CLICK.

Amo questa donna e altre storie


Ho visto "Scoop" di Woody Allen qualche giorno fa. Non è all'altezza di "Match point", che era un film diverso, un po' atipico per lui, e che secondo me è un capolavoro, mentre questo non credo resterà negli annali come uno dei migliori film del newyorkese, però, nonostantee la storia si faccia un po' troppo pretestuosa e il ritmo cali nel finale, alcune battute sono decisamente riuscite ("Sono nato di confessione ebraica, e poi mi sono convertito al narcisismo") e un paio di scene scoppiettanti (specie quella della festa in campagna). Infine Scarlett Johansson... c'è chi dice che il registro comico non le si addica. Può darsi che sia così, ciò non toglie che sia la donna più bella del mondo (mi piace scrivere per iperboli, e parlare ancor di più... si vede?)

Ora sta passando alla radio "Black hole sun" dei Soundgarden, rifatta completamente strumentale in salsa jazz (forse free, però non vorrei dire stronzate, quindi lo metto tra parentesi), non è male, anzi. Mi ricorda i tempi del liceo. Malinconia. Sto invecchiando, bè, con moderazione... e comunque è una vita che non ascolto più "Superunknown", e una vita è tanto tempo. Sto invecchiando. Ah... il conduttore ha detto che si tratta di tali Sax Pistols: bel nome, sono italiani a quanto pare.

Ogni giorno che passa mi rendo conto che non posso voler male a Sufjan Stevens: ogni cosa sua che mi capita di ascoltare mi piace, che sia una canzone con un'orchestrazione ridondante (tipo "Chicago" per esempio) o una voce sussurrata accompagnata da una chitarra timida ("Casimir Pulaski day" mi fa impazzire, anche se è una canzone tristissima, o forse proprio per quello): credo sia proprio questo suo eclettismo a interessarmi, in fondo mi sembra rientrare nella categoria dei beautiful loser della scena indie americana, ma più sfuggente, meno classificabile. Penso sia ora di procurarmi qualche suo disco intero, dato che spizzichi e bocconi ormai non mi saziano più.

mercoledì 8 novembre 2006

L'arte del nastrone

Ecco un fantastico blog per i fanatici della cassettina, intesa non in senso fisico, ma simbolico, ovvero quel concentrato di sogni e passioni che è una compilation registrata con le proprie mani, qualunque sia l'origine e lo scopo.
Credo che tutti abbiano almeno una volta messo un mix su cassetta (per i più giovani le cassette sono quelle cose vagamente rettangolari che un tempo assolvevano alla funzione dei cd, con qualche fruscio in più però), o cd, inserendo i pezzi preferiti del momento, o qualcosa registrato dalla radio, per sé stessi, per un amico, oppure nella vana speranza di conquistare una ragazza, che giustamente nella maggior parte dei casi se ne sbatteva altamente del tuo regalo.
Tornando al sodo, per chi volesse partecipare alla stesura di questo blog collettivo, basta inviare una mail con la propria compilation e una descrizione e motivazione delle proprie scelte. Io la sto preparando, con scelte abbastanza eterogenee, escludendo canzoni uscite negli ultimi due-tre anni (non è stato volontario, me ne sono accorto solo ora) e la playlist è provvisoriamente questa...
  1. nirvana - lithium
  2. pearl jam - indifference
  3. alice in chains - down in a hole
  4. radiohead - high and dry
  5. r.e.m. - country feeedback
  6. counting crows - a long december
  7. eels - novocaine for the soul
  8. afterhours - voglio una pelle splendida
  9. verve - bittersweet symphony
  10. pavement - mother to a sisterof thought
  11. deus - instant street
  12. mercury rev - frittering
  13. nick drake - pink moon
  14. tim buckley - dream letter
  15. portishead - glory box
  16. grant lee buffalo - fuzzy
  17. sigur ros - vlorar vel til loftarasa
  18. notwist - consequence
  19. lullaby for the working class - spreading the evening sky with crows
  20. yo la tengo - night falls on hoboken

lunedì 6 novembre 2006

Mumble... mumble... nuvole?

Una bella iniziativa di "Repubblica", che pubblica 10 graphic novel (che detto così fa più figo di fumetti) in allegato ogni settimana a 9,90 €. Il primo volume è già andato in edicola sabato scorso, con la pubblicazione di Maus di Art Spiegelman, una delle più belle e commoventi storie mai scritte sull'Olocausto. Il piano completo delle altre uscite è invece questo:
  1. 04/11/06 - Maus - Art Spiegelman
  2. 11/11/06 - Blankets - Craig Thompson
  3. 18/11/06 - Città di vetro - Auster - Mazzucchelli - Karasik
  4. 25/11/06 - 5 è Il numero perfetto - Igort
  5. 02/12/06 - Palestina - Joe Sacco
  6. 09/12/06 - Baci dalla provincia - Gipi
  7. 16/12/06 - Fuochi e altre storie - Mattotti
  8. 23/12/06 - L'autoroute du soleil - Baru
  9. 30/12/06 - Una Trilogia inglese - Floc'h - Rivière
  10. 06/01/07 - David Boring e altre storie - Clowes
Io li consiglierei un po' tutti (gli unici autori che non conosco sono Floc'h & Rivière), poi ognuno ha le sue preferenze (per me Spiegelman, Thompson, Sacco, Baru e Gipi, ma pensandoci bene anche Clowes, Mazzucchelli e Igort, quindi la maggior parte...).
Ho già linkato qualche recensione sopra, mentre qui sotto riporto qualche altro link per i più curiosi (se ci sono...):

Off Topic
  • Ho appena sentito alla radio che l'album più venduto della settimana in Italia è il nuovo dei Casino Royale. Non so se essere contento o se pensare che probabilmente in Italia non si vende più un cazzo di disco.
  • Google mi ha appena suggerito di risparmiare tempo premendo "Invio" sulla tastiera invece di cliccare “Cerca con Google” col mouse... ma che carini: si preoccupano di come butti il mio tempo nella tazza del water, e soprattutto che non ne butti troppo.
  • Da qualche giorno ho abbandonato Firefox, dopo che nelle ultime release era diventato sempre più ingordo di RAM: se la pappava a colazione, pranzo e cena, la versione 2.0 ha esagerato, iniziando a mangiarsela anche fuori pasto e così l'ho disinstallato. Ora utilizzo con una certa soddisfazione Opera, decisamente più veloce e meno soggetto a impiantare il mio pc del giurassico, anche se con mia grande disdetta mi dà qualche problema con la formattazione dei post del blog, costringendomi a postare su questo luogo ameno con un altro browser, ovvero K-meleon, figlioccio degenere del panda rosso di Mozilla.

domenica 5 novembre 2006

Sarà quel che sarà...

Sarà che forse in questo periodo sono un po' fissato, sarà che andare avanti con contratti di tre mesi (l'ultimo a dire il vero è di due, fino a fine anno...) provoca un po' di stress anche a uno come me che la programmazione non ce l'ha nel dna, sarà che mi piacciono i Virginiana Miller, sarà qualcos'altro, fatto stà che continuo a cascare qui.


Virginiana Miller


Curriculum*

Nome e cognome, indirizzo, poi numero di telefono
patente auto e tutto quel che vuoi
ma nessuna precedente esperienza di lavoro
perchè sono sempre stato solo.
Inglese e tedesco parlato e scritto, molti soggiorni all'estero
ma poco da aggiungere, poche le aspirazioni
magari mangiare, magari dormire
magari ogni tanto riuscire ad amare
C'è un posto per me?
Leggimi, sono qui, ti apro il mio cuore malato
stasera mi butto con te sul mercato
prendimi, sono qui, pulito e profumato
stasera mi butto con te sul mercato.
C'è un posto per me?
Prendimi, sono qui, ti offro il mio cuore malato
stasera mi butto con te sul mercato
leggimi, sono qui, pulito e profumato
stasera mi butto con te sul mercato.
Ma se hai paura di me fai bene.

* da "Gelaterie sconsacrate" (1997)

mercoledì 1 novembre 2006

Scrivere un curriculum

di Wislawa Szymborska

Che cos'è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.

È d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.

Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.

È la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

[da Vista con granello di sabbia, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi]