Parlando di una sfilata di moda in occasione della Coppa America a Valencia:
Grande entusiasmo per Gemma Mengual, la campionessa spagnola di nuoto sincronizzato, che ha sfilato con un costume innovativo, tutto nero e dotato di piccoli pannelli solari per ricaricare telefonini ed MP3 senza dover lasciare la spiaggia.
Alcune dichiarazioni del giocatore maliano del Lens Seydou Keita, che interesserebbe all'Inter.
"Il mio sogno è conquistare la Champions League con il Lens, dopo di che parleremo del futuro". à+
Credo che di più improbabili in campo calcistico ci siano solo quelle di Luis Silvio, oggetto misaterioso giunto in Italia nei primi anni ottanta, che appena sceso dall'aereo, esordì con la seguente, memorabile frase: "Fin da quando ero bambino il mio sogno è stato quello di giocare nella Pistoiese."
Altre dichiarazioni, in cui il maestro di stile e buon gusto Flavio Briatore dimostra anche di aver interiorizzato una coscienza ecologica e un senso civico invidiabili: infatti, parlando di alcune idee per rendere più interessante il circuit della formula uno, critica i limiti imposti alle macchine per diminuirne l'impatto ambientale:
"Certe norme ci costano milioni di dollari in sviluppo tecnologico ma non danno alcun contribuito allo spettacolo".
Tra le altre cose, se volete comprare Dida, ora lo potete fare su E-Bay, e si parla proprio di lui, del portiere del Milan in carne e ossa, usato e in buone condizioni, anche se palesa qualche lacuna...
Cambiando discorso - saltare di palo in frasca, come diceva mia nonna, è uno dei miei sport preferiti -, in questi giorni, contrariamente al mio stato d'animo, inspiegabilmente felice e beato, sono entrato in un tunnel di ascolti decisamente depressivi, incentrati quasi solo su new wave e dark inglese, quindi valanghe di Cure, Joy Division e soprattutto gli Echo and the Bunnymen di "Heaven up here". Così mi sorprendo nei momenti più improbabili a canticchiare continuamente tra me e me il giro iniziale di Show Of Strength, pezzo d'apertura del disco, muovendo impercettibilmente a tempo la testa davanti al pc, battendo il piedino sotto la scrivania, dove colleghi e clienti non vedono, o tamburellando con le dita sul mouse.
Cristosanto! Pure adesso che sto scrivendo, picchio le dita sulla tastiera a ritmo. E' una specie di droga, ed io ormai sono nel vortice. Come fare a venirne fuori? Credo che l'unica soluzione sia lanciare un appello all'illustrissimo ministro della sanità, sua eccellenza signora Livia Turco:
"Aiuto signora ministra! Eccellentissima signora ministra Livia Turco, anche se non è Rosybindi, mi salvi! Basta con le crociate contro le droghe leggere, il vero pericolo sta nella diffusione della musica di Echo & the Bunnymen, non della cannabis! La renda illegale, la scongiuro, signora ministra. La prego, mi costringa ad ascoltare per centinaia di ore consecutive Gigi D'Alessio, Michele Zarrillo, Marcella Bella o gli Zero Assoluto, addirittura potrebbe togliere dal freezer per me Massimo Di Cataldo; meglio ancora sarebbe una ciclopica jam session. Solo così potrei uscire dal tunnel, e starmene quieto, senza pensare a nulla, senza stare invano in attesa che la voce di Ian McCulloch inizi a cantare. La imploro, signora ministra, anche se non è Rosybindi, non mi lasci solo! Mi mandi anche i Pooh se serve, ma mi raccomando, lasci a casa il figlio bambascione del chitarrista, che la terapia d'urto va bene, però in quel caso l'urto sarebbe mortale, peggio che finire schiacciati da un tir in piena corsa. Mi liberi da questa ossessione, non lasci inascoltate queste grida di aiuto e di dolore! Faccia di Marco Masini il mio metadone."