domenica 25 giugno 2006

Giorgio Leopardi

Tra pochi giorni iniziano gli orali dell'esame di maturità...
La cosa non mi riguarda più da un paio di ere geologiche, però volevo fare un "In bocca al lupo" a qualche amico/a che ne è invischiato, avvalendomi di un paio di vignette del buon Paz.

venerdì 23 giugno 2006

No way/Endless high-way

Tutte le strade sono infinite e, allo stesso modo, ognuna è un vicolo cieco.
Dipende solamente dalla prospettiva.

giovedì 22 giugno 2006

Open your eyes, open your imagination

Era il 1989 quando Matt Johnson e i suoi The The (un nome bellissimo per una band inglese e incazzata degli eighties, un po' meno lo sarebbe in italiano: pensate un po' a dei fantomatici "I I", oppure "Gli Gli", o ancora "Lo Lo", per non parlare de "Il Il"...) pubblicavano questo meraviglioso album:


Riascoltandolo stasera mi ha fatto pensare...


"The Armageddon Days Are Here (Again)"

They’re 5 miles high as the crow flies
Leavin’ vapour trails against a blood red sky
Movin’ in from the east toward the west
With balaclava helmets over their heads, yes!

But if you think that jesus christ is coming
Honey you’ve got another thing coming
If he ever finds out who’s hi-jacked his name
He’ll cut out his heart and turn in his grave

Islam is rising
The christians mobilising
The world is on it’s elbows and knees
It’s forgotten the message and worships the creeds

It’s war, she cried, it’s war, she cried, this is war
Drop your possessions, all you simple folk
You will fight them on the beaches in your underclothes
You will thank the good lord for raising the union jack
You’ll watch the ships out of harbour
And the bodies come floating back

If the real jesus christ were to stand up today
He’d be gunned down by the c.i.a.
Oh, the lights that now burn brightest behind stained glass
Will cast the darkest shadows upon the human heart
But God didn’t build himself that throne
God doesn’t live in israel or rome

God belong to the yankee dollar
God doesn’t plant the bombs for hezbollah
God doesn’t even go to church
And God won’t send us down to allah to burn
No, God will remind us what we already know
That the human race is about to reap what it’s sown

The world is on it’s elbows and knees
It’s forgotten the message and worships the creeds
Armageddon days are here again


"The Beat(en) Generation"

When you cast your eyes upon the skylines
Of this once proud nation
Can you sense the fear and the hatred
Growing in the hearts of its population

And our youth, oh youth, are being seduced
By the greedy hands of politics and half truths

The beaten generation, the beaten generation
Reared on a diet of prejudice and mis-information
The beaten generation, the beaten generation
Open your eyes, open your imagination

We're being sedated by the gasoline fumes
And hypnotised by the satellites
Into believing what is good and what is right

You may be worshipping the temples of mammon
Or lost in the prisons of religion
But can you still walk back to happiness
When you've nowhere left to run?

And if they send in the special police
To deliver us from liberty and keep us from peace

Then won't the words sit ill upon their tongues
When they tell us justice is being done
And that freedom lives in the barrels of a warm gun

lunedì 12 giugno 2006

Il silenzio è d'oro! Enjoy it!

Vi piace il silenzio? E delle versioni alternative che ne dite?

Living in oblivion (II)


Bob: Ehi Chad...

Chad Palomino: Salve.

Bob: Mi chiamo Bob, io faccio le luci.

Chad Palomino: Chad Palomino, attore.

Bob: ...sì lo so

Chad Palomino: E tu come ti chiami?

Maurice: Maurice...

Chad Palomino: Maurice... Ehi! Maurice Chevalier... siete parenti? No... magari no

sabato 10 giugno 2006

Chiedi alla polvere

L'altro giorno esco di casa per comprare Rat-Man e, dopo una rapida ricerca dai miei pusher abituali, scopro che è finito pressoché ovunque (anche perché è uscito da più di un mese...) quando, passando vicino alla stazione, mi accorgo dell'edicola sul piazzale: c'è da sempre e ogni tanto ci sono anche entrato, ma non è qualcosa che si potrebbe dire accogliente: dentro c'è la solita signora che sembra essere lì da svariati lustri, immobile e ignara del tempo che scorre, con degli abiti che sanno di antico, grigi, o almeno ingrigiti: non so se avete in mente quel grigio-polvere... anche l'ambiente è scuro, non sporco però polveroso anche in assenza di polvere.
Guardo gli scaffali dei fumetti senza trovare quello che cerco, allora la signora, con fare diffidente e chiaramente sospettosa, mi chiede che voglio: alla mia risposta, porgendomi il numero 54, inizia una litania: "Eh sì, perché sa... non è che se ne vendano tanti, non arriva neanche tutti i mesi..." - al che io butto lì un: "Ha proprio ragione! Infatti è bimestrale..." - lei non ascolta neppure e, infervorandosi sempre più, continua: "Non se ne vendono mica tanti, non so neanche dove sia molte volte, adesso l'ho trovato per caso. Non c'è molta gente che lo compra, anzi non lo vuole nessuno!".
E la cosa straordinaria è che non lo fa apposta ad essere sgarbata, non se ne rende conto, vuole solo fare conversazione, diciamo che è il suo modo di socializzare.
Io non so se riderle in faccia oppure mandarla cordialmente affanculo, ma alla fine prendo Rat-Man, saluto ed esco, non senza aver imparato la morale di questa storiella, e cioè:

"Chiedi pure alla polvere, ma non a una signora polverosa"

domenica 4 giugno 2006

Living in oblivion (I)


Nick: Non mi fare ostruzionismo!

Tito: Perché?

Nick: Tito, non è tutto questo granché, è un sogno! nei sogni succedono cose strane, voglio solo che tu rida! Perché è un problema per te?

Tito: Perché deve essere un nano?

Nick: Cosa?

Tito: Perché il mio personaggio deve per forza essere un nano?

Nick: Non deve essere per forza un nano!

Tito: Allora perché io sto qua? Perché l'unico modo per rendere l'idea di un sogno è metterci un nano?

Nick: No, Tito, no...

Tito: Hai mai fatto un sogno in cui c'era un nano? Conosci qualcuno che abbia fatto sogni con un nano? No!!! Non li faccio neanch'io i sogni con i nani. L'unico posto dove ho visto nani nei sogni sono i film stupidi come questo! Facciamo una cosa strana, mettiamoci un nano e tutti faranno: "Ooooh uaahhhh oooohhh... ecco! Deve essere un sogno, cazzo, ho visto che c'è un nano!". Be'... ne ho piene le scatole, puoi prendere la sequenza del sogno e ficcartela su per il culo!

giovedì 1 giugno 2006

Il mio nome è Dalton Russell...


“Il mio nome è Dalton Russell. Fate bene attenzione a quello che dico perché scelgo le mie parole con cura e non mi ripeto mai. Ho progettato e messo un atto un piano allo scopo di eseguire la rapina perfetta ad una banca. Perché? Perché lo so fare.”
La telecamera fissa sul volto di Clive Owen, che parla da un luogo che sembra una specie di cella, e che solo nelle scene finali si scoprirà qualcosa di diverso.
Così inizia "Inside man" di Spike Lee, una rapina in una banca nel centro di Manhattan, degli ostaggi, una sceneggiatura che porta a spasso gli spettatori dove gli pare, andando a finire proprio lì, in alto a destra, da qualche parte tra "I soliti sospetti" e "Ocean's eleven", e in cui nulla è completamente come appare.