Da poco tornato dalle ferie mi sono accorto di essermi perso delle autentiche perle negli ultimi giorni, dispensateci dalla fervida fantasia del mio illustre concittadino, quel simpaticone dell'ex-ministro Tremonti, che non riesce proprio a contenersi e partorisce idee geniali a raffica. Prima dice di ispirarsi a Gandhi per la proposta dello sciopero fiscale, e scusate se un po' mi incazzo, ma a tutto c'è un limite, e associare Calderoli e Gandhi è peggio che una bestemmia.
Pochi giorni dopo ho avuto l'ennesima dimostrazione che la mente di quest'uomo non conosce limiti, è più instancabile di Stakhanov, lavora per noi tutti incessantemente, per fare dell'Italia un paese migliore, e io non posso che riempirmi di orgoglio e ammirazione al pensiero di lui che non dorme la notte, si scervella, quasi impazzisce per cercare una soluzione ai problemi che attanagliano il nostro paese e poi, finalmente, intervenendo al meeting di CL, se ne esce con la soluzione: ripristinare il rito vagamente militaresco dell'alzabandiera nelle scuole.
Mi sembra l'ideale, invece che intervenire per il miglioramento dell'istruzione, basterà spendere un po' di soldi per qualche bandiera e, se dovessero mancare, dei bei pennoni, e tutto andrà a posto: finalmente gli studenti cresceranno con un sano spirito patriottico, diventeranno ricchi e patriotticamente porteranno i soldi in Svizzera, cercando di sottrarli alle grinfie del rapace fisco italico. Poi l'ormai ottuagenario Giulio, per la settima volta ministro dell'economia, permetterà loro di riportare i capitali nella loro beneamata patria, beneamata grazie al rito "alzabandieristico" a cui hanno entusiasticamente assistito per anni, il tutto grazie all'ennesimo scudo fiscale abbinato all'immancabile condono tombale, che fa anche rima.
Alla fine vivranno tutti felici e contenti, e pure patrioti.
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