martedì 29 agosto 2006

Cobolli Gigli, ovvero "la faccia come il culo"

"Sia chiaro, so che dobbiamo essere sanzionati ed è giusto ma a nostro avviso il campionato di serie A, pur con forti penalizzazioni, ci spetta. I peccati veniali ci sono stati, ne siamo tutti consapevoli, e la dimostrazione è che gli azionisti hanno voluto dare un volto nuovo alla società. Ora noi vogliamo e dobbiamo partecipare alla rifondazione delle regole del calcio"
Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus giovedì, 24 agosto 2006

Essì, comprare una partita è un peccato gravissimo e merita una retrocessione di 2 categorie (il Genoa dalla A alla C, ed era lo scorso anno, non il mesozoico), mentre comprare campionati, arbitri, e controllare un intero sistema di potere con la corruzione e le minacce, lucrandoci sopra con tutta la famiglia oltretutto, è veniale, si fa così, senza pensarci, tanto per scherzare.
Poi è vero che la Juve ha fatto piazza pulita, ed è senza dubbio un merito, però è vero anche che Giraudo & co. non erano saliti ai vertici societari con un golpe ai danni dei poveri e sprovveduti Agnelli, e comunque addossare tutte le colpe a Moggi, che pure è un personaggio losco e discutibile non da oggi, ed era uno dei fulcri di tutto, è comodo, molto comodo. "Io non centro, è stato il lupo cattivo! Mi ha costretto a complottare con Pairetto e Biscardi, io in fondo ho solo vinto degli scudetti, che manco li volevo quelli... (però adesso che li ho li sento miei e li merito assai)".
Ma vaffanculo, va.

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