Oggi, se ci avete fatto caso, e lo avrete fatto data l'evidenza del fenomeno, i protagonisti degli spot sono tutti giovani, belli e ridanciani, in poche parole si tratta di famiglie di trentenni con improbabili figli adolescenti che sembrano vivere in una perenne festa, dove la massima preoccupazione è ingozzarsi senza vergogna di merendine oppure pulire il pavimento quattro volte al giorno grazie al nuovo detersivo, più tossico della diossina di Seveso.
Una volta non era così, i nostri eroi della pubblicità non erano tutti giovani e belli: innanzitutto questo spot sembrava avere un protagonista insuperabile, il tutto in soli "170 grammi di bontà... in olio d'oliva"...
...invece, anche se pareva impossibile, giunse qualcuno di più agghiacciante, il cui unico pensiero era "dipingere una parete grande".
Però chi è stato bambino o comunque giovane negli anni ottanta non potrà mai dimenticare quell'uomo dall'aspetto e dall'abbigliamento decisamente retro-futuristico, un po' da personaggio dickiano, che ineffabile diceva che avrebbe potuto "stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci" Ma poi non lo faceva, e ci spiegava anche il perché, che era semplice in fondo, "...perché noi siamo scienza, non fantascienza!"
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