Cascando
Perché non semplicemente la deprecata
occasione della
effusione verbale?
Non è meglio abortire che essere sterili?
Le ore dopo la tua partenza sono così plumbee
cominciano sempre troppo presto a trascinare
i rampini a artigliare ciecamente il letto della mancanza
svellendo le ossa i vecchi amori
orbite un tempo riempite di occhi come i tuoi
tutto sempre è meglio troppo presto che mai
il nero bisogno spruzzato sulle loro facce
di nuovo dicendo nove giorni mai fecero galleggiare l'amato
né nove mesi
né nove vite.
Perché non semplicemente la deprecata
occasione della
effusione verbale?
Non è meglio abortire che essere sterili?
Le ore dopo la tua partenza sono così plumbee
cominciano sempre troppo presto a trascinare
i rampini a artigliare ciecamente il letto della mancanza
svellendo le ossa i vecchi amori
orbite un tempo riempite di occhi come i tuoi
tutto sempre è meglio troppo presto che mai
il nero bisogno spruzzato sulle loro facce
di nuovo dicendo nove giorni mai fecero galleggiare l'amato
né nove mesi
né nove vite.
Di nuovo dicendo
se non mi insegni non imparerò
di nuovo dicendo anche per le ultime
volte c'è un'ultima volta
ultime volte per mendicare
ultime volte per amare
per sapere di non sapere di fingere
un'ultima anche per le ultime volte di dire
se non mi ami non sarò amato
se non ti amo non amerò
la zangola di parole stantie di nuovo nel cuore
amore amore amore tonfo del vecchio pistone
che pesta l'inalterabile
siero di parole
nuovamente atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere di fingere
fingere
io e tutti gli altri che ti ameranno
se ti amano.
A meno che ti amino.
Samuel Beckett (1961)
se non mi insegni non imparerò
di nuovo dicendo anche per le ultime
volte c'è un'ultima volta
ultime volte per mendicare
ultime volte per amare
per sapere di non sapere di fingere
un'ultima anche per le ultime volte di dire
se non mi ami non sarò amato
se non ti amo non amerò
la zangola di parole stantie di nuovo nel cuore
amore amore amore tonfo del vecchio pistone
che pesta l'inalterabile
siero di parole
nuovamente atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere di fingere
fingere
io e tutti gli altri che ti ameranno
se ti amano.
A meno che ti amino.
Samuel Beckett (1961)
3 commenti:
lo so, lo so, chad.
Ma cosa ci vuoi fare è Corto Maltese e il sig. Pratt che fanno questo effetto. io sono solo un latore di malinconie altrui.
wow...questa è divina!!! E poi Samuel Beckett (vorrei precisare) è meravigliosamente IRLANDESE!!!!grande Chad, non ti smentisci mai...
incredibbbbile! scrivo sul tuo blog e tu ti manifesti a rispondermi sul mio. magia nera è questa!
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