//Ma certo che ricordo, che cretino che sono! Dimenticavo che sto questionando sul nulla con un troglodita come te perché mi fa piacere, è il mio passatempo preferito, il mio hobby irrinunciabile. Anzi, ho una proposta: se al sabato e alla domenica ti va, vieni a casa mia e intavoliamo allegramente un dialogo tra sordi, in cui ci facciamo domande e ci diamo risposte a caso, fregandocene altamente di cosa ha detto l'altro, ci stai?.//
Dopo lunghe e perigliose discussioni giungo alla conclusione che intende proprio l'euroconvertitore, al che pongo l'obiezione che forse non è molto utile ormai, non di più di quanto possa esserlo un apparecchio che converta gli euro in patatine fritte o in melanzane grigliate. Ma lui mi spiazza, geniale: "Era così, solo per avere un regalo, dai... non è che me ne recuperi uno?" mi dice con fare ammiccante, e qui dovete pensare a un tricheco ammiccante, o a un ippopotamo, o a qualsiasi altro animale di dimensioni... espanse. Perché lui non è la persona che, a ragione o no, chiede di avere condizioni migliori su qualche operazione, di diminuire o levare qualche commissione o spesa, no! Lui vuole un regalo, poi è contento, anche se questo non gli serve a un cazzo, anche se l'euroconvertitore lo può giusto usare per fare spessore sotto i mobili.
Il mio collega, nella scrivania di fianco alla mia scuoteva la testa, io non sapevo se ridere o insultarlo, o insultarlo ridendo: alla fine gli ho detto che non ne avevamo più, che nessuno aveva più un euroconvertitore, si mettesse il cuore in pace. Se ne è andato deluso, mugugnando, col solo sollievo di aver avuto in dono due blocchetti per prendere appunti, però prima di uscire si è voltato un'ultima volta, chiedendomi ancora di controllare se magari non ce ne fosse uno nascosto chissà dove.
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